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Document Details : Title: Un inedito atto di vendita greco dalla Palermo di età federiciana Subtitle: Palermo, Archivio di Stato, Pergamene di diversa provenienza, n° 129.6 (già Pergamene varie, n° 6) Author(s): POTENZA, Francesca Journal: Revue des Études Byzantines Volume: 83 Date: 2025 Pages: 5-58 DOI: 10.2143/REB.83.0.3294510 Abstract : Il presente lavoro offre l’editio princeps, corredata di traduzione in italiano, di un atto di vendita in lingua greca redatto a Palermo in età federiciana. Il documento pergamenaceo, con segnatura Palermo, Archivio di Stato, Pergamene di diversa provenienza, no 129.6 (già Pergamene varie, no 6), è oggi mutilo e deteriorato da muffe. Attraverso uno studio prosopografico, topografico e giuridico-istituzionale, per quel che rimane dell’atto, si tenta di ricostruirne tabulario di provenienza, contesto e cronologia, essendo attualmente perduti anno e numero di indizione. Vergato dal taboularios di Palermo Basilio, la vendita riguarda beni ubicati all’interno del kastron della città. Sono inoltre menzionati un vescovo di nome Giovanni, del quale non è nota la sede episcopale, e il sekreton dei questori, un poco attestato ufficio del quale si cerca di definire meglio i contorni e il suo ruolo. Questo documento sinora ignoto, nonostante lo stato lacunoso, rappresenta un nuovo elemento nel panorama di una Palermo duecentesca, ove sempre più ridotto è l’apporto della componente greca della città. This article provides the editio princeps, together with an Italian translation, of a Greek deed of sale issued in Palermo, in the age of Frederik II. The parchment document – signed Palermo, Archivio di Stato, Pergamene di diversa provenienza, no. 129.6 (previously Pergamene varie, no. 6) – is nowadays damaged and deteriorated due to mold. Through prosopographical, topographical, and legal-institutional analysis, the surviving portions of the deed are used to reconstruct its origin, context, and chronology, as the year and indiction are currently lost. Written by the taboularios of Palermo Basilius, the sale pertains to properties located within the city’s kastron. Additionally, the document mentions a bishop named John, whose episcopal see remains unknown, and the sekreton of the questors – an office with limited attestation – whose contours and role are further explored. Despite its lacunae, this hitherto unknown document represents a new element in the landscape of thirteenth-century Palermo, where the presence of the Greek component of the city is increasingly diminished. |
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