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Document Details :

Title: Progetto architettonico e percezione comune in età tardoantica
Author(s): LIVERANI, Paolo
Journal: BABESCH
Volume: 78    Date: 2003   
Pages: 205-219
DOI: 10.2143/BAB.78.0.503928

Abstract :
Tra IV e VI sec. disponiamo di documenti che ci permettono di aprire qualche spiraglio sulla committenza dell’imperatore. Si esaminano cinque casi:
1) la basilica del S. Sepolcro a Gerusalemme;
2) la quercia di Mamre;
3) la nuova basilica di S. Paolo fuori le mura a Roma;
4) una basilica dedicata a Maria Theotokos, la cosiddetta Nea, a Gerusalemme;
5) la basilica Eudossiana sulle rovine del Marneion a Gaza.

In tutti i casi esaminati la prima preoccupazione dell’imperatore è il livello di ricchezza dell’edificio. Indicazioni dimensionali di massima possono incontrarsi, ma ultima preoccupazione è la scelta tipologica dell’edificio. La consuetudine sembra delegare la maggior parte delle scelte propriamente architettoniche alla chiesa locale in collaborazione con i funzionari della corte. L’insistenza sulla ricchezza delle architetture si accorda con le indicazioni sulle reazioni e aspettative del pubblico, interessato essenzialmente allo sfarzo degli edifici. Questo non escludeva ovviamente una lettura più colta e sofisticata, che non era però quella più diffusa. Gli indizi fanno dunque ipotizzare una certa autonomia di scelte nell’edilizia religiosa da parte delle comunità locali: si dovrà pensare a un sistema che suddivideva la responsabilità delle decisioni a diversi livelli e che prevedeva una serie di interazioni tra centro e periferia per giungere alle scelte tipologiche e artistiche.

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