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Document Details :

Title: Il culto di Esculapio fra i Peligni
Author(s): VAN WONTERGHEM, F.
Journal: Ancient Society
Volume: 25    Date: 1994   
Pages: 177-188
DOI: 10.2143/AS.25.0.2005847

Abstract :
Il poeta sulmonese Ovidio fu il primo a vantare in molti dei suoi versi la ricchezza di acque della sua terra natale1. Uno sguardo alla carta delle sorgenti dell’ Abruzzo dimostra che le asserzioni di Ovidio, e di molti altri autori dopo di lui, non sono per nulla esagerate. La ricchezza idrica del territorio peligno ha senz’ altro avuto ripercusioni in molti aspetti della vita dei suoi abitanti, innanzi tutto nella vita religiosa, come nella scelta di luoghi di culto. Infatti, sia nella vallata centrale che nelle valli laterali, in prossimità di molte sorgenti sorsero santuari più o meno grandi: Castelvecchio Subequo, Secinaro, Molina Aterno, Corfinio, Popoli, Sulmona, Cocullo, Scanno. Eccetto uno, tutti questi santuari erano dedicati ad Ercole, noto protettore delle sorgenti, soprattutto di quelle salutifere; Ercole aveva un successo particolare in tutta la regio IV, e questo a partire dal VI-V secolo a. C. L’unico santuario fontile di tutto il territorio peligno a non aver restituito alcuna testimonianza erculea è quello di Popoli, a nord di Corfinium, presso la sorgente Capo Pescara.


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